Parrocchiale di Carzano, riconosciuta come tale nella visita di S. Carlo Borromeo (1580) fu ricostruita nel Settecento, con la facciata ad est, sulle vestigia della chiesetta già esistente. La facciata a due ordini è tripartita da lesene tuscaniche con quattro nicchie con le statue dei Santi Pietro e Paolo ai lati del finestrone, Giovanni Battista (con il bastone crociato, la fiamma e l’agnello) e Ambrogio. Il portale in marmo di Botticino (XVII), alla sommità di una gradinata, appartiene alla facciata della chiesa precedente ed é chiuso da una cancellata in ferro battuto, ricca di decorazioni floreali.
L’interno è ad una navata a pianta poligonale con cupola; due sono gli altari laterali: altare dalla Madonna in legno marmorizzato, acquistato all’inizio del XX sec. in occasione della demolizione del Monastero dell’Isola di San Paolo, e l’antico altare maggiore del Crocifisso “in legno, ma alquanto deperito” (Trotti, 1916). Sulle pareti si notano quattro nicchie con statue di arcangeli. La pala d’altare raffigura la Natività di san Giovanni Battista; ai lati, sempre nel presbiterio, si possono osservare un’Assunta e una Sacra Famiglia realizzate da Giacomo Colombo (XVIII-XIX sec.). Gli affreschi del soffitto sono settecenteschi: la cupola del presbiterio rappresenta il Battesimo di Cristo mentre sopra il corpo centrale della chiesa sono raffigurate Storie di san Giovanni Battista e vari episodi biblici.
La chiesa di San Giovanni Battista in Carzano, edificata a nord del nucleo abitato in un piccolo spiazzo sul camminamento per Sensole, sostituisce un edificio religioso del secolo XV; fu edificata nella prima metà del Settecento, un’età di grande fermento religioso e di significativa crescita economica.
La facciata, arieggiante modelli barocchi, si articola in due ordini, suddivisa da una cornice marcapiano aggettante con modanatura dentellata e termina con un frontone curvilineo poggiante su una trabeazione. Le nicchie tra le coppie di lesene, tuscaniche nel primo ordine e composite nel secondo, accolgono le statue dei Santi Pietro, Paolo Giovanni Battista e Ambrogio (secolo XVIII). Interessanti sono il portale modanato, in pietra di Botticino con timpano curvilineo spezzato, e il finestrone sormontano da timpano; a sud si erge un campanile con cinque campane del 1734 ristrutturato nel 1976.
L’interno si presenta a pianta centrale dalla forma quadrangolare con gli angoli smussati a creare un poligono. La nicchia sul lato breve di destra contiene il fonte battesimale e l’affresco con il Battesimo di Gesù (secolo XX). Nei lati maggiori si aprono due cappelle con archi a tutto sesto: quella a sinistra, dedicata alla Santa Croce, è dotata di un altare ligneo con un grande Crocifisso. Il vano agli inizi del Novecento ospitava l’organo del 1842 di Angelo e Aurelio Bossi, poi riposto in una stanza attigua all’edificio. La cappella di destra è dedicata alla Madonna di Lourdes: è costituita da altare ligneo marmorizzato con una statua della Vergine (secolo XX). Il presbiterio, leggermente rialzato, accoglie l’altare seicentesco in marmo policromo a lastra unica su predella appoggiato alla parete di fondo, priva di coro; nella notevole cornice lignea è inserita la tela raffigurante la Nascita di Giovanni Battista attribuibile all’iseano Domenico Voltolini. Alle pareti sono posti i dipinti (1942) di Mario Pescatori (1904-1975) con la Sacra Famiglia e Santa Teresa del Bambin Gesù. La decorazione murale delle volte che sovrastano l’abside e l’aula è stata ricondotta a Domenico Voltolini e alla sua bottega: il catino absidale accoglie Il Battesimo di Cristo, nei pennacchi dell’aula vi sono Gedeone all’assalto dei Madianiti, Il sacrificio di Isacco, Giuditta uccide Oloferne, La morte di Sisara; nella cupola centrale all’interno di un’architettura illusionistica formata da fasci di colonne dipinte sono narrate le storie del Martirio di san Giovanni Battista e la Profezia di Isaia. La buona qualità degli interventi pittorici fa supporre la costante presenza del maestro che ha un’avviata bottega in risposta alle numerose committenze sebine. In controfacciata è affrescata la Visitazione di Maria a Elisabetta attribuibile a Bernardino Bono, pittore bresciano del ‘700 formatosi sul classicismo bolognese.